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Test INVALSI: inutile imposizione o produttiva occasione?

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L’INVALSI è solo somministrazione di test e misurazione degli apprendimenti?

Secondo La Casa degli Insegnanti è molto di più: è uno strumento per ragionare di didattica, per pensare a nuovi metodi di insegnamento, per riflettere con gli studenti sull’apprendimento attivo e non inscatolato in discipline indipendenti e autoreferenziali.

Il sapere è più complesso, coinvolge più punti di vista e più conoscenze.

Da questa considerazione è nato il progetto  Laboratorio di riflessione didattica sull’insegnamento della matematica e dell’italiano de La Casa degli Insegnanti e da due anni la nostra Associazione ha avviato, con un gruppo di docenti dei diversi livelli scolastici (primaria, secondaria di primo e secondo grado), una ricerca azione per ripensare, mediante l’utilizzo dei dati INVALSI, la didattica disciplinare di queste due materie, per riflettere e confrontarsi come comunità pratica di lavoro, per sviluppare competenze consolidate, durature e spendibili nel tempo, affinché gli studenti possano affrontare, con adeguati strumenti culturali, la complessità e la rapidità di cambiamenti, tipici della società attuale.

Il progetto si propone di ragionare sia sulla parte teorica presente nelle Indicazioni Nazionali sia su metodi da sperimentare in classe.

Si richiede sempre più spesso ai docenti di perseguire una didattica inclusiva, sicuramente difficile nell’attuale situazione scolastica, sia per la riforma ministeriale sia per la presenza di studenti stranieri e discenti certificati DSA e più in generale BES: l’Associazione e gli insegnanti, sicuri che le difficoltà possono diventare un’occasione per ripensare globalmente la didattica hanno scommesso sul percorso convinti di poter migliorare l’insegnamento, rendendolo più aderente alle richieste di studenti e genitori.

Il progetto, che si proponeva un percorso da svilupparsi su più anni, ha superato il suo secondo

anno di vita, con risultati estremamente positivi: gli insegnanti hanno affrontato le tematiche disciplinari proposte in modalità̀ laboratoriale e di problem solving, si sono messi in gioco lavorando singolarmente e in gruppo, hanno verificato con le classi la validità delle nuove proposte didattiche.

I Quadri di Riferimento (QdR) di italiano e matematica, considerati strumenti di lavoro fondamentali, sono diventati il punto di partenza del percorso, perché indicano ciò che si deve valutare e sono utili per adottare opportune strategie di miglioramento nei casi di provate criticità; presentano idee-chiave in grado di stimolare una riflessione sulla prassi didattica e promuovono nuove forme di programmazione dei contenuti, vista la loro stretta correlazione con la ricerca scientifica disciplinare.

Sebbene nei gruppi siano presenti anche docenti a titolo personale, l’idea del progetto era quello di coinvolgere gruppi di docenti della stessa scuola per poter creare all’interno di questa gruppi di lavoro condiviso. Oltre che per alcune scuole di Torino, questo è stato possibile anche per Giaveno e Ivrea.

Per quanto riguarda l’insegnamento dell’italiano, si è proceduto a un vero e proprio riesame dei metodi e dei contenuti della Grammatica e dell’Analisi testuale, soffermandosi in particolare su quelle difficoltà che, già presenti nella scuola primaria, si amplificano nei successivi livelli scolari.

I partecipanti al corso hanno riflettuto su “oggetti” linguistici appartenenti a diversi ambiti di competenza, con riferimento ai processi cognitivi messi in atto; hanno ragionato sulla   funzione referenziale o comunicativa della lingua; hanno verificato il possesso della competenza lessicale, mettendo in atto metodi e verifiche finalizzate a valutare la comprensione del significato di un termine in relazione al contesto in cui è inserito e proponendosi di sviluppare negli studenti sia un vocabolario sempre più ricco sia la capacità di cogliere legami semantici via via più complessi.

Si è infine proceduto all’analisi delle domande di grammatica dell’INVALSI, sicuramente le più criticate dagli insegnanti,   perché introducono alcuni dei contenuti innovativi più assodati e condivisi nella ricerca, puntando soprattutto a sollecitare negli allievi l’osservazione dei dati e la messa a fuoco di fenomeni grammaticali anche nuovi rispetto alle consuete pratiche didattiche, come la ricerca delle regolarità, la scoperta di relazioni, di simmetrie e di asimmetrie.

Per quanto riguarda la matematica, sono stati individuati tre temi fondamentali su cui puntare la riflessione: Numeri, Geometria, Funzioni. Ogni anno e per ogni gruppo è stato scelto un tema da approfondire, anche attraverso seminari delle prof.sse Gallo e Cantoni che hanno ottenuto un grosso successo.
Per altro la ricerca fatta dall’INVALSI sulle prove somministrate negli anni mette in luce non soltanto le criticità su argomenti matematici, ma come queste siano strettamente legate alle difficoltà degli studenti nella lettura e nella interpretazione degli item. Ne consegue che è stata posta attenzione anche agli aspetti linguistici, ad esempio con  un seminario di una dott.ssa Di Martino sul ruolo del linguaggio nella comprensione della matematica e dei misconcetti che possono generarsi con interpretazioni di termini matematici che nel linguaggio naturale hanno significati diversi.

Il lavoro di ricerca dei docenti ha puntato dunque all’individuazione degli ostacoli linguistici e matematici, attraverso la somministrazione in classe di item INVALSI particolarmente critici; gli studenti hanno dovuto motivare le loro risposte o direttamente durante la prova o nella successiva discussione in classe con i compagni.

L’articolazione di lavoro descritta sopra per italiano  e matematica richiede necessariamente un continuo contatto tra docenti e tutor, non possibile visto il limitato numero di ore previsto per gli incontri. Si è quindi utilizzata una delle piattaforme dell’Associazione http://moodle.lacasasperimenta.it/ che ha consentito lo scambio di informazioni e di materiali e la discussione tra i partecipanti sulle problematiche incontrate in classe.

Il corso  ha avuto un effetto positivo, stimolando procedure e processi di miglioramento, soprattutto perché i docenti hanno capito che i metodi didattici diventano efficaci nel momento in cui si presentano alcune importanti condizioni: la volontà di cambiamento, tanto da parte dei dirigenti scolastici quanto degli insegnanti; la scelta di uno o al massimo due aspetti su cui impostare strategie di miglioramento pertinenti, efficaci, cognitive. Un altro aspetto importante è stata la crescita professionale riscontrata nel tempo, ottenuta con un aggiornamento che vede i docenti in un atteggiamento in gran parte attivo nella riflessione didattica, nella proposizione di metodi e strategie didattiche che favoriscano apprendimento ed inclusione.

Le responsabili

Annamaria Moiso e Ada Sargenti

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